Energie rinnovabili


  SOLARE TERMICO 
BIOMASSA E GEOTERMIA 

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SOLARE TERMICO

Gli impianti solari termici sono dispositivi che permettono di catturare l’energia solare, ed usarla in particolare ai fini del riscaldamento dell’acqua corrente in sostituzione delle caldaie alimentate tramite gas naturale.
Un impianto solare standard consente di risparmiare fino all’80% dell’energia necessaria per la preparazione di acqua calda e fino al 40% della domanda complessiva di calore per l’acqua calda sanitaria e per il riscaldamento degli ambienti. Una volta ammortizzata la spesa dell’impianto si avrà acqua calda gratuita.
Si realizzano tre tipi di impianti:
a circolazione naturale: l’acqua riscaldandosi sale per convezione in un serbatoio di accumulo ad un livello più alto del pannello, dal quale viene distribuito alle utenze; il circuito è aperto: l’acqua consumata viene sostituita dall’afflusso esterno. Questo impianto ha per pregio la semplicità, ma è caratterizzato da una elevata dispersione termica, a scapito della efficienza;
a circolazione forzata: una pompa, permette la cessione del calore raccolto dal fluido, alla serpentina posta all’interno del serbatoio. Il circuito è notevolmente più complesso di consumo maggiore (pompa e centralina di controllo), ma ha una efficienza termica ben più elevata, con minor dispersione termica;
a svuotamento:il sistema è analogo al quello a circolazione forzata, ma l’impianto viene riempito e pertanto utilizzato esclusivamente quando è necessario o possibile. Permette di aumentare il numero dei collettori solari. Unico vincolo risiede nella necessità di avere una pendenza minima tra il collettore e il serbatoio di raccolta.

BIOMASSA

Si definisce biomassa qualsiasi prodotto delle coltivazioni agricole e della forestazione, qualsiasi residuo dell’industria della lavorazione del legno e della carta, tutti i prodotti organici derivanti dall’attività biologica degli animali e dell’uomo, come quelli contenuti nei rifiuti urbani. Si tratta di una fonte rinnovabile perché la CO2, sviluppata durante la produzione di energia per combustione, non aumenta quella presente nell’atmosfera. Infatti, si tratta della stessa che le piante hanno assorbito dall’ambiente e che restituirebbero nella fase di degradazione organica.
Le caldaie a biomassa si differenziano in base al tipo di combustibile usato:
caldaie a pellet, adatte in appartamenti per la facile reperibilità del combustibile
caldaie a cippato, sono più flessibili e adatte per i grandi consumatori che possono stoccare quantità di combustibile elevate
caldaie a legna, adatte per chi possiede legna propria o per chi necessita di caldaie di media potenza (10-40 kW). In tal caso si possono usare caldaie a legna "a fiamma inversa", in grado di bruciare con elevata efficienza, fino al 90%.
I vantaggi degli impianti a biomassa sono il risparmio energetico in bolletta, Detrazione fiscale al 65% delle spese sostenute oppure accesso all’incentivo “conto termico”, minor inquinamento con un alto rendimento calorico, facile manutenzione, il basso impatto per il trasporto del combustibile biomassa per la vicinanza fra la sede di raccolta e i luoghi di utilizzo, la possibilità di usufruire di incentivi statali.
Gli svantaggi sono la bassa densità energetica relativa (è necessaria una quantità maggiore di biomassa per produrre energia, rispetto ad altre tecnologie) e la necessità di avere uno spazio consistenze adiacente alla caldaia per lo stoccaggio della biomassa.

GEOTERMIA 

La Geotermia è la scienza che si occupa dello studio e dello sfruttamento del calore esistente all’interno della Terra. L’energia geotermica è una forma di energia alternativa e rinnovabile che si basa sullo sfruttamento del calore naturale della terra. Il flusso di calore o flusso geotermico è la quantità di calore che giunge in superficie dall’interno del pianeta, per poi irradiarsi verso la superficie e quindi verso l’atmosfera. Gli impianti di climatizzazione degli edifici alimentati con sistemi geotermici si compongono di un "geoscambiatore" - fonte di calore pulita e rinnovabile - di una pompa di calore e di un impianto di distribuzione interno all'edificio, generalmente a bassa temperatura. Il principio alla base degli impianti geotermici è molto semplice: mentre la temperatura nell’aria varia con una periodicità giornaliera ed annuale, la temperatura nel terreno risente delle variazioni esterne solo nei primi metri superficiali. La variazione di temperatura diminuisce con la profondità ed è trascurabile al di sotto dei 15 metri.
Un impianto geotermico utilizza sonde nel sottosuolo delle abitazioni per sfruttare il naturale calore del terreno. Infatti negli impianti geotermici avviene un prelievo di calore dal terreno per conduzione, mediante un fluido vettore che circola in un circuito chiuso sotto terra ad una temperatura minore rispetto al terreno circostante. La quantità di calore prelevato è funzione delle caratteristiche di conducibilità termica del terreno, della superficie totale di scambio, della differenza di temperatura tra fluido e terreno, dalla portata e della velocità del fluido di circolazione.

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